nastro

Cover Art & booklet by Veronica Oppes
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Data di Pubblicazione:16 Dicembre 2020
supporto:digitale
numero catalogo:STAR001DL
EAN/UPC195448813869
Artista:Andrea Deidda
Titolo:nastro
Tracklist:nastro 14’50”
nastro 210’06”
nastro 38’17”
nastro 43’51”
nastro 52’55”
nastro 63’14”
nastro 712’21”
nastro 83’55”
nastro 98’03”
nastro 102’26”
total running time:59’58”

Il progetto nasce come raccolta di studi sulla composizione elettroacustica e le tecniche
di manipolazione sonora (sound design). Il titolo, da una parte vuole svelare l’obiettivo
delle composizioni: quello di realizzare dei brani attraverso la manipolazione sonora del
solo materiale audio proveniente da una singola bobina di nastro magnetico.
Contemporaneamente vuole anche indicare un approccio alla composizione
elettroacustica molto artigianale e manuale, come quella che si faceva manipolando
fisicamente i nastri magnetici in una prima fase delle musica elettronica/elettroacustica.
Il lavoro sul materiale originale della bobina è stato quello di ricerca di frammenti micro
e macro-scopici da poter utilizzare nelle composizioni, manipolandoli fino ad ottenere
stratificazioni armoniche e particelle ritmiche, così come nuovi oggetti sonori.
Il materiale audio usato comprende anche le registrazioni del Grundig TK23 in
funzionamento tramite microfono e pick-up in modo da ottenere un secondo archivio di
suoni come quello del motore, degli ingranaggi, dei tasti e dello sfregamento delle
bobine. Questo TK23 è lo stesso che negli anni 1960 e 1970 circa fu adoperato per
registrare il materiale inciso nella bobina.

La raccolta di brani propone dieci studi composti tra il 2013 e il 2020. Questi sono numerati e proposti in ordine cronologico di scrittura.

I brani vogliono raccontare il sinistro, il perturbante, l’Unheimlich che si avverte quando
ci accingiamo a guardare noi stessi da una distanza critica che, nel caso di queste
composizioni, è facilitata dalla distanza temporale che separa il nostro modo di fruire
della musica, così come dei nostri stessi ricordi.

La nostra coscienza crea un’illusione: Pensare l’instabile attraverso lo stabile, il
movimento attraverso l’immobile. Il nostro continuo mutare viene immagazzinato in noi
e reso accessibile dalla nostra coscienza solo come una frammentarietà di singoli stati
dove solo determinati episodi vengono fotografati perché ritenuti incisivi nel nostro
percorso. Far affiorare altri ricordi oltre quelli resi disponibili dalla nostra soporifera
coscienza, spezza in qualche modo l’illusione di questa frammentarietà artificiale
avvicinandoci al Reale.
Ecco quindi da dove proviene la spinta a voler iniziare un progetto come questo. Il mio
intento è quello di trasmettere il mio senso di meraviglia e di spaesamento, di incanto e
incubo, dove il Reale si affaccia verso l’ignoto. Questo avviene anche riproponendo la
solennità e le azioni che definirei cerimoniali per prepararsi all’ascolto di un media
come il nastro magnetico. Il mio è un invito a smarrirsi e a concedersi una distanza
critica per rivederci da una prospettiva diversa. Vorrei che ci potessimo, attraverso
queste composizioni, guardarci guardare: compiere un’operazione impossibile se non
attraverso l’ultra linguaggio musicale.

Andrea Deidda

nastro dal vivo al festival Signal Reload all’Ex Vetreria – Pirri – Cagliari – Ottobre 2018

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